Nel campo della psicologia ci sono ancora delle controversie piuttosto accese che riguardano la possibilità o meno di recuperare i ricordi repressi ed anche la loro potenziale accuratezza. Il divario di posizioni più nette sembra sussistere tra i professionisti della salute mentale e i ricercatori; in uno studio i medici hanno avuto una tendenza molto maggiore rispetto ai ricercatori a credere che le persone reprimessero dei ricordi che possono essere poi recuperati in fase di terapia. Anche il grande pubblico in generale crede nella memoria repressa. Sono chiaramente necessari ulteriori studi nel campo della memoria. 

Il trauma può essere dimenticato

La maggior parte delle persone ricorda le cose brutte che le accade, ma a volte i traumi profondi vengono dimenticati. I ricercatori stanno studiando il fenomeno, e noi stiamo cominciando a capire come questo avvenga.

Quando si ha una profonda dimenticanza, a volte si sviluppa un disturbo dissociativo, come l’amnesia dissociativa, la fuga dissociativa, il disturbo da depersonalizzazione, ed il disturbo dissociativo dell’identità. Questi disturbi ed il loro rapporto con il trauma subito sono ancora in fase di studio.

L’arma a doppio taglio del trauma infantile e della dissociazione

Come funziona la memoria

La memoria non è come un registratore a nastro. Il cervello elabora le informazioni e le memorizza in modi diversi. La maggior parte di noi ha avuto alcune esperienze leggermente traumatiche, e queste esperienze a volte sembrano scolpite nel cervello con un alto grado di dettaglio.

I ricercatori stanno studiando la relazione tra due parti del cervello, l’amigdala e l’ippocampo, per capire perché questo accada. Ecco ciò che sappiamo in questo momento:

Un trauma modesto può migliorare la memoria a lungo termine. Si tratta di un’esperienza comune che vive la maggior parte di noi, e rende difficile capire come il ricordo di eventi orribili possa essere dimenticato.

Un trauma profondo può compromettere la memoria a lungo termine e lasciare i ricordi memorizzati in forma di emozioni o sensazioni piuttosto che di ricordi. Gli studi al proposito suggeriscono che possono essere necessari fino a diversi giorni per memorizzare completamente un evento nella memoria a lungo termine.

I detonatori sensoriali del presente possono far riemergere del materiale dimenticato, perché questo è associato al detonatore attraverso un processo noto come “memoria dipendente dallo stato, apprendimento e comportamento”.

In laboratorio sono stati creati dei “falsi ricordi” di eventi leggermente traumatici; non è chiaro fino a che punto ciò si possa verificare anche in altre situazioni.

Alcuni studi hanno documentato che le persone che vivono un trauma profondo a volte arrivano a dimenticarlo. Il ricordo del trauma può riemergere più tardi nel corso della vita, di solito inizialmente sotto forma di sensazioni o emozioni, a volte con “flashback” nei quali la persona si sente come se stesse rivivendo il ricordo. Questo materiale viene gradualmente incorporato fino ad assomigliare agli altri ricordi.

Il dibattito sui ricordi recuperati

I ricordi recuperati sono necessariamente veri? C’è molto dibattito al proposito. Alcuni terapeuti che lavorano con i sopravvissuti ai traumi credono che i ricordi siano veri perché sono accompagnati da emozioni molto estreme. Altri terapeuti hanno riferito che alcuni dei loro pazienti hanno recuperato dei ricordi che non potevano essere veri (ad esempio il ricordo di essere stati decapitati).

Alcuni gruppi hanno sostenuto che i terapeuti stiano “impiantando ricordi” o causandone dei falsi in pazienti vulnerabili, suggerendo loro che siano stati vittime di abusi quando non è vero.

Alcuni terapeuti sembrano aver persuaso i pazienti che i loro sintomi fossero dovuti ad abusi quando non sapevano che in realtà fosse vero. Non è mai stata considerata una buona pratica terapeutica, e la maggior parte dei terapeuti è attenta a non suggerire una determinata causa ad un sintomo, a meno che il paziente non la riporti direttamente.

Ci sono alcune ricerche che suggeriscono come i falsi ricordi per traumi lievi possano essere creati in laboratorio. In uno studio è stato suggerito a dei bambini che si fossero persi in un centro commerciale; molti di questi bambini sono poi arrivati a credere che si trattasse di un ricordo reale. Nota: non è etico insinuare dei ricordi di traumi profondi in sede di laboratorio.