Quando si allatta un figlio, può essere particolarmente difficile sentire la mancanza di sostegno da parte del partner.

Può capitare che il partner non offra un supporto adeguato, o che si preoccupi semplicemente di sapere quanto mangi  il bambino e se qualcuno abbia intravisto il seno della compagna durante l’allattamento. 

In questi casi è normale sentirsi abbastanza sole, impossibilitate a parlare dei problemi con il partner perché lui è al limite della scortesia. La mancanza di sostegno può sicuramente influire sulla durata dell’allattamento.

Se si lavora con i padri, allora ci può essere un impatto reale sui tassi di continuazione dell’allattamento, che è un esito migliore per il bambino e per la madre.

Un partner fa una differenza significativa nell’allattamento al seno

Cresce l’evidenza che anche un minimo coinvolgimento da parte dei padri può fare una differenza significativa per il tasso di allattamento al seno a sei settimane e oltre, se prendiamo in considerazione ricerche come quella effettuata in Australia.

Questa ricerca del 2013 ha mostrato un aumento significativo (6,4%) dei tassi di allattamento in un gruppo in cui i padri avevano partecipato alle sessioni di allattamento al seno.

É importante incoraggiare i partner a comprendere meglio l’allattamento al seno.

Questa consapevolezza potrebbe aiutarli a non fare pressioni sulle madri perché passino al latte in polvere quando pensano che le cose non vadano bene, o nel caso in cui il padre si senta come se non fosse in grado di legare con il bambino.

Ma è anche importante mostrare loro come possono sostenere le partner in modo pratico. Questo include cose come frequentare i corsi preparto con loro in modo che possano aiutarle a posizionarsi, fare lavori domestici e aiutare a trovare un posto dove poter allattare quando sono fuori in pubblico.

L’allattamento al seno è dannatamente difficile e a volte si tratta semplicemente di essere presenti.L’allattamento al seno alle 3 del mattino può essere piuttosto triste e solitario; può essere bello avere qualcuno con cui parlare.

Il consiglio ai partner delle madri che allattano al seno è questo: informatevi sul processo prima della nascita del bambino, per poi fornire un maggiore sostegno nei primi mesi dopo il parto. E anche più tardi, se la madre vuole continuare ad allattare al seno prolungatamente.

Idealmente, questo sostegno dovrebbe provenire da professionisti formati, ma anche solo leggere il processo potrebbe essere d’aiuto.

Un altro ruolo che hanno i padri o i partner è quello di sostenere le madri di fronte ad altri che fanno pressione su di loro per abbandonare l’allattamento. Questo include persone su cui si potrebbe pensare di poter contare per ricevere sostegno, come la propria madre e i medici.

I tassi di allattamento al seno si dimezzano in sei mesi

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), i tassi di inizio dell’allattamento al seno negli Stati Uniti sono in realtà piuttosto alti: nel 2013, quattro bambini su cinque hanno iniziato ad essere allattati al seno.

Tuttavia, questo dato è sceso a poco più della metà per sei mesi, indicando che molte madri non continuavano ad allattare come raccomandato e non ricevevano necessariamente il sostegno di cui avevano bisogno.

La maggior parte delle mamme rimane in ospedale solo un paio di giorni dopo la nascita del bambino, e in quel periodo potrebbe non vedere nessuno per il supporto allattamento. È quindi improbabile che, una volta a casa, ricevano una qualche forma di aiuto dal personale sanitario.

Piuttosto, il genitore che allatta si affida fortemente al partner o alla famiglia per il sostegno.

Per questo motivo è consigliabile che il partner segua un corso di allattamento al seno con il genitore che allatta e che sia presente durante i primi giorni per aiutare con il bloccaggio e il posizionamento.

Non c’è dubbio che l’allattamento al seno (se questo è il modo in cui avete scelto di nutrire il vostro bambino) è una delle parti più difficili agli inizi della genitorialità.

Ci sono molti modi pratici con cui i partner possono aiutare una madre che allatta. Potrebbe essere semplice come assicurarsi che abbia a disposizione acqua e uno spuntino durante l’allattamento, o come predisporre dei cuscini e uno spazio per renderla più a suo agio.

Tuttavia, non è consigliabile al genitore che allatta di tirare il latte in anticipo affinché il partner dia il biberon; è auspicabile invece che il partner si svegli con la mamma di notte per aiutare a cambiare il pannolino, tenere il bambino, ecc.

Trovare un supporto può essere difficile se sei da solo

Naturalmente, non tutti hanno un partner che li aiuti in questi primi mesi difficili. Pensiamo al caso delle madri single. In questi casi può essere di aiuto, oltre che il supporto familiare, la ricerca di strutture e gruppi appositi che offrano il giusto sostegno in questo momento delicato della vita da neomamma.

Non aspettate fino a dopo la nascita per scoprire l’allattamento al seno

Durante la gravidanza, molte madri si concentrano esclusivamente sul parto e non pensano al fatto di dover preparare se stesse o il proprio partner all’allattamento del neonato.

Un po’ di “compiti a casa” prima del parto sia per la madre che per il partner possono fare la differenza. Così come sapere cosa aspettarsi quando si ha il secondo o il successivo bambino. Con la giusta dose di informazione, sia la madre che il partner saranno pronti a gestire con efficacia il momento dell’allattamento.