Se ti è stata appena diagnosticata la celiachia, una grave malattia autoimmune, è comune (e normale) mettere in discussione i potenziali effetti della malattia sulla tua vita. Nella stragrande maggioranza dei casi, la celiachia non è mortale nel modo in cui normalmente pensiamo alle malattie mortali, nel senso che, non progredisce per poi condurti alla morte.

Secondo alcuni studi, senza diagnosi e trattamento, la celiachia è mortale nel 10-30% delle persone. Tuttavia, questo è molto raro nei tempi moderni, perché la maggior parte delle persone si comporta in maniera attenta ed evita il glutine.

Ecco quello che sappiamo (e quello che non sappiamo) sul rischio di morte precoce se si è affetti da celiachia.

Celiachia e rischio di mortalità

Un grande progetto di ricerca che ha combinato i dati di 17 diversi studi clinici ha concluso che le persone con malattia celiaca – comprese quelle diagnosticate attraverso un’endoscopia e quelle diagnosticate semplicemente con esami del sangue – erano a più alto rischio di morte precoce per tutte le cause, specialmente per il linfoma non Hodgkin.

La celiachia che non risponde alla dieta senza glutine può progredire causando un tipo di linfoma particolarmente letale, per cui non sorprende la scoperta che i celiaci abbiano un tasso di mortalità molto più alto del normale per linfoma. Nel complesso, il rischio di letalità per qualsiasi tipo di causa risultava essere solo leggermente superiore al normale, ma rimaneva comunque più alto della media.

In linea di massima le persone affette da malattia celiaca in maniera grave tanto da essere ricoverate in ospedale, sembrano essere i soggetti più a rischio.

Uno studio svedese pubblicato nell’archivio di medicina interna ha rilevato che, tra le 10.032 persone ricoverate in ospedale per celiachia, il rischio di morte precoce sia raddoppiato rispetto alla popolazione generale.

Secondo i ricercatori, le persone ricoverate per celiachia da sole avevano un rischio di morte precoce maggiore di 1,4 volte. I rischi erano ancora più alti per i soggetti ospedalizzati con malattie aggiuntive, come linfoma non Hodgkin, cancro dell’intestino tenue, malattie autoimmuni, disturbi allergici come l’asma, malattie infiammatorie intestinali, diabete, tubercolosi, polmonite e nefrite (un tipo di disturbo renale).

I ricercatori hanno notato che questo aumento della mortalità poteva essere dovuto al ridotto assorbimento di importanti nutrienti, come la vitamina A e la vitamina E. Quando si valutano i risultati di questo particolare tipo di studio, bisogna tener presente che i soggetti testati erano molto più malati della maggior parte delle persone al momento della diagnosi.

È interessante notare che lo studio ha anche rilevato che i neonati e i bambini ospedalizzati con celiachia prima dell’età di 2 anni avevano un rischio di morte ridotto; probabilmente la conferma degli effetti benefici di una dieta senza glutine iniziata molto presto.

Benefici di una dieta senza glutine

Non tutti gli studi contengono cattive notizie. Infatti, due contengono indicazioni che seguendo una dieta molto rigorosa senza glutine potrebbero ridurre significativamente il rischio di morte prematura.

Ad esempio, uno studio ha riscontrato un tasso di mortalità inferiore al previsto in pazienti finlandesi a cui era stata diagnosticata una dermatite erpetiforme, un’eruzione cutanea indotta da glutine strettamente associata alla celiachia. Il numero di decessi, in base allo studio della durata di 39 anni, sarebbe dovuto essere pari a 110, invece, solo 77 persone sono morte.

Nello studio, la maggior parte di coloro a cui è stata diagnosticata la dermatite erpetiforme aveva anche un’atrofia villosa (il che significa che oltre alla dermatite erpetiforme avevano anche la celiachia).

C’era una differenza importante nei soggetti che hanno partecipato questo studio rispetto a quelli che hanno preso parte ad altre ricerche: circa il 97,7% seguiva rigorosamente una dieta senza glutine, forse perché una dieta super rigorosa è l’unico modo per tenere sotto controllo a lungo termine l’insopportabile prurito della dermatite erpetiforme. Altri studi hanno trovato tassi molto più bassi di rispetto della dieta, che vanno dal 42% al 91% nelle persone con celiachia (ma non necessariamente con dermatite erpetiforme).

Lo studio non ha concluso che una rigorosa dieta senza glutine abbassi i tassi di mortalità nelle persone con celiachia e dermatite erpetiforme –  anche perché non era stato creato per rispondere a questa domanda. Tuttavia, gli autori hanno ipotizzato che una dieta più rigorosa possa aver avuto un ruolo importante (e le percentuali per il gruppo testato, pari al 97,7%, erano eccezionalmente alte).

Aderenza al regime alimentare e salute

Un altro studio può indirettamente sostenere l’ipotesi precedente.

Un istituto ha esaminato 381 adulti con la celiachia provata dalla biopsia e ha scoperto che coloro che erano estremamente disattenti o che non rispettavano la loro dieta senza glutine avevano danni intestinali in corso.Quelli il cui intestino tenue era guarito (come confermato dai test) avevano un tasso di mortalità più basso.

Il non rispetto della dieta non era l’unico fattore che causava danni continui e un tasso di mortalità più elevato. Risultavano esserlo anche la diarrea grave e la perdita di peso, insieme a danni intestinali più severi al momento della diagnosi. Inoltre, il legame tra il recupero intestinale confermato e un tasso di mortalità ridotto risultava essere debole, ha riferito lo studio.

Tuttavia, i ricercatori hanno notato che l’ingestione di tracce di glutine – sia volontario, sia involontario causato dalla contaminazione in alimenti presumibilmente “senza glutine” – potrebbe essere la vera causa dei danni intestinali in corso in alcune persone.

Conclusioni

Purtroppo non possiamo arrivare a conclusioni certe basandosi su questi studi, saranno necessarie molte altre ricerche prima di poter avere risposte certe sulla mortalità dei celiaci e su come migliorare la loro aspettativa di vita.

Gli studi hanno mostrato un tasso di morte precoce più elevato tra le persone affette da celiachia, soprattutto tra i celiaci che in condizioni particolarmente gravi al momento della diagnosi. Il linfoma non Hodgkin, le malattie autoimmuni e le infezioni come la polmonite sono stati responsabili di molti di questi decessi precoci.

Tuttavia, uno o due studi suggeriscono che attenersi a una dieta molto rigorosa senza glutine (abbastanza rigorosa da guarire i villi intestinali o da abolire la dermatite erpetiforme) può ridurre sostanzialmente il rischio di morte precoce. Anche se questi risultati sono tutt’altro che definitivi, questi dimostrano ancora di più quanto sia importante seguire scrupolosamente la vostra dieta.