Quando si parla di felicità nella vita moderna, ci si potrebbe riferire alla sensazione che si prova dopo il primo assaggio di un delizioso cono gelato o quando si passa un pomeriggio in compagnia di buoni amici. Questo modo di concepire la felicità come un piacere suggerisce che si tratta di uno stato soggettivo, emotivo, legato all’esperienza che stiamo vivendo momento per momento.

Anche se il sentirsi bene è parte integrante della felicità, alcune antiche scuole di pensiero hanno definito la felicità in modo più ampio. In particolare, Aristotele credeva che lo scopo ultimo della vita umana fosse un concetto che gli antichi greci chiamavano eudaimonia. La parola è spesso tradotta come “felicità”, ma più probabilmente significa ” prosperità umana” o “una buona vita”. Piuttosto che a un’emozione o a uno stato d’animo temporaneo, il concetto di eudaimonia è associato alla domanda “Per cosa voglio essere ricordato quando la mia vita sarà finita?

La prescrizione di Aristotele per vivere una buona vita era quella di esercitare le virtù: essere gentili, umili, saggi e onesti nelle nostre azioni, con coerenza. Essere delle brave persone, in altre parole, è la ricetta per una vita felice.

Virtù universali

La psicologia moderna ha abbracciato la nozione di Aristotele con lo sviluppo di un elenco completo dei punti di forza e delle virtù caratteriali. Alcuni psicologi hanno esaminato i valori delle culture di tutta la storia dell’umanità e hanno identificato le 24 virtù o i punti di forza caratteriali universali. Questi punti di forza rappresentano ciò che la maggior parte delle persone etichetterebbe come un buon carattere, tra cui la speranza, la gratitudine, l’equità e l’amore.

La ricerca sostiene ora la teoria secondo cui lo sviluppo e l’uso di questi punti di forza caratteriali porta a una maggiore felicità. Per mettere l’antica saggezza di eudaimonia al vostro servizio, tenete conto delle virtù che Aristotele incoraggiava i suoi studenti a sviluppare in se stessi.

Pazienza

Il desiderio di gratificazione immediata può facilmente trasformare un piccolo fastidio in rabbia. Sforzare la pazienza significa gestire il proprio temperamento in base alla situazione. Se vi accorgete di battere il piede e di controllare l’orologio in fila in un caffè, valutate prima di tutto se la vostra rabbia è di aiuto in questa situazione. Altrimenti, lasciate perdere.

Se la vostra impazienza è diretta ad un’altra persona, lavorate per sviluppare l’empatia e mettetevi nei suoi panni. Se qualcuno vi taglia la strada, per esempio, considerate la situazione e le sue intenzioni.

Come sviluppare e praticare l’auto-regolazione

Coraggio

Sebbene la pazienza sia una virtù, troppa pazienza può diventare un ostacolo. Avere coraggio, soprattutto di fronte all’ingiustizia, è sicuramente virtuoso. Il coraggio non è l’assenza di paura, ma piuttosto un giusto equilibrio tra paura e fiducia.

Tendete ad essere troppo sicuri di voi stessi o troppo timorosi? Se per indole tendete troppo spesso alla paura, provate a trovare l’opportunità di sfidare voi stessi, ad esempio facendo una conversazione difficile o dicendo di sì quando siete invitati a fare qualcosa che vi intimidisce.

Se invece tendete a essere troppo sicuri di voi stessi, fate attenzione a non affrontare sfide troppo grandi. Fate attenzione ad evitare conflitti con gli altri se non riconoscete i loro punti di forza o le loro prospettive. Ma, proprio come i timorosi, cercate di trarre vantaggio dall’imparare cose nuove – e dal valorizzare lo sforzo che ci mettete, piuttosto che il risultato.

Si può avere troppa fiducia in se stessi?

Temperanza

Ricordate la seconda fetta di torta che stavate cercando di prendere ieri sera? Ne avevate davvero bisogno? La temperanza è una questione di moderazione. In ogni caso, è bene avere una fetta di torta e assaporarla. Ma una quantità eccessiva di qualsiasi cosa buona corrode la felicità, in particolare quando si insinuano in noi il senso di colpa e il disgusto per noi stessi.

Due modi per esercitare l’autocontrollo

Quando scegliete di provare piacere in qualcosa, permettete a voi stessi di essere pienamente presenti e di goderne.

Fissate dei limiti appropriati e rispettateli. Adottate un piano in anticipo e ricordatevi che la vostra felicità aumenterà di più se vi atterrete al vostro limite piuttosto che se lo infrangerete.

Amicizia

Secondo Aristotele, l’amicizia era una delle virtù più alte. Egli riconosceva che le amicizie esistono spesso per ragioni puramente pratiche. Ma la vera amicizia è un legame tra due persone che si ammirano e si incoraggiano a raggiungere il loro pieno potenziale.

Amicizie di questo tipo sono rare. Non sono le centinaia di connessioni che abbiamo su Facebook o LinkedIn. Sono le persone che chiamiamo nel cuore della notte quando abbiamo bisogno di qualcuno che sia lì accanto a noi. Investire e coltivare queste relazioni è fondamentale per sostenere la nostra felicità. Identificate chi sono queste persone nella vostra vita e fate sapere loro quanto le apprezzate. Queste conversazioni sono una felicità benefica per tutti.