Se si è affetti da celiachia, è probabile che si sia esposti anche ad un rischio maggiore di sviluppare un linfoma non Hodgkin.

Questo dato può sembrare spaventoso, ed è certamente qualcosa che dovreste prendere sul serio e probabilmente discutere con il vostro medico. Ma uno sguardo più attento ai numeri indica che il rischio complessivo di contrarre un linfoma, anche se superiore alla media, è ancora piuttosto basso; inoltre, potreste essere in grado di mitigare ulteriormente tale rischio seguendo una dieta rigorosamente priva di glutine.

Se avete una sensibilità al glutine non celiaca, almeno uno studio ha dimostrato che anche voi potreste avere un rischio maggiore di contrarre un linfoma non Hodgkin. Tuttavia, le prove sono molto meno chiare nei confronti di chi è sensibile al glutine. 

Linfoma non Hodgkin

Il linfoma non Hodgkin è un cancro che coinvolge il sistema linfatico, che comprende componenti del sistema immunitario come i linfonodi e la milza. Circa una persona su 50 (il 2%) sviluppa un linfoma non Hodgkin durante la sua vita.

Non è chiaro esattamente quante persone affette da celiachia svilupperanno un linfoma non Hodgkin. Uno studio, che ha esaminato l’incidenza del linfoma e di disturbi simili presso il Columbia University Celiac Disease Center, ha riscontrato 40 casi di linfoma non Hodgkin in 1285 pazienti celiaci recatisi presso il centro tra il 1981 e il 2010, per un tasso del 3,1%.

È interessante notare che i ricercatori hanno anche riscontrato un elevato rischio di linfoma non Hodgkin nei fratelli non celiaci di individui diagnosticati con celiachia. Questo indica che ci possono essere alcuni geni che aumentano il rischio sia di celiachia che di linfoma.

Linfoma EATL strettamente legato alla celiachia

Le persone a cui è stata diagnosticata la celiachia sembrano essere a più alto rischio per tutti i tipi di linfoma non Hodgkin (ce ne sono più di 30). Tuttavia, il rischio di un particolare tipo di linfoma a cellule T associato ad enteropatia, o EATL, che inizia nell’intestino tenue, è specificamente associato alla celiachia.

L’EATL è un cancro molto raro: ogni anno nei paesi occidentali si sviluppa in meno di una persona su un milione. Per definizione, l’EATL si sviluppa nei pazienti affetti da celiachia, anche se a volte viene diagnosticato contemporaneamente o addirittura prima che alla persona venga diagnosticata la celiachia.

Purtroppo, le prospettive per questo tipo di cancro non sono positive. Una revisione degli studi osserva che le ricerche più ampie hanno riportato tassi di mortalità per circa l’80-84% dei casi, con una sopravvivenza complessiva di 7,1-10,0 mesi. Tuttavia, i nuovi regimi di trattamento possono aumentare il tasso di sopravvivenza.

Secondo uno studio del 2012 edito sulla rivista Cancer, l’incidenza dell’EATL negli Stati Uniti sembra essere in aumento. Gli autori hanno detto che questo dato può riflettere la crescente incidenza della celiachia e un migliore riconoscimento dei rari tipi di linfomi a cellule T.

I pazienti più anziani affetti da linfoma e celiachia mostrano sintomi più “classici”

Il linfoma nelle persone affette da celiachia si sviluppa tipicamente nei 5-10 anni successivi alla diagnosi di celiachia, anche se i medici hanno rilevato casi di un intervallo di tempo di 60 anni intercorso tra le due diagnosi.

È comune che le persone con celiachia a cui è stato diagnosticato un linfoma subiscano una ricaduta della loro condizione con una ricorrenza dei sintomi della celiachia (anche se i loro sintomi erano stati ben sotto controllo in passato). Tuttavia, alcune persone vivono un progressivo peggioramento, vengono diagnosticate con la celiachia refrattaria, e poi sviluppano un linfoma.

Gli studi dimostrano che i pazienti celiaci che sviluppano disturbi del sistema linfatico, tra cui il linfoma, tendono ad essere più anziani al momento della diagnosi di celiachia, e hanno più probabilità di soffrire di sintomi di diarrea, dolore addominale e perdita di peso (sintomi che indicano una grave atrofia villosa e malassorbimento) rispetto ad altri celiaci.

Una dieta senza glutine può aiutare a ridurre il rischio di linfoma?

Anche se non tutti gli studi sono d’accordo, alcune ricerche mediche sembrano indicare che l’adesione a una dieta rigorosamente priva di glutine possa ridurre il rischio di sviluppare un linfoma non Hodgkin e altri tipi di cancro. Sembra che due dati importanti siano per quanto tempo abbiate mangiato glutine prima della diagnosi di celiachia e per quanto tempo non lo abbiate assunto dopo di essa.

Inoltre, se mai doveste sviluppare sintomi di linfoma non Hodgkin (che possono includere linfonodi gonfi, stanchezza, perdita di peso inspiegabile, febbre e sudorazione notturna), dovreste parlarne immediatamente con il vostro medico e assicurarvi che sia consapevole del legametra il linfoma e la celiachia.