Molti di noi non chiudono la relazione con il partner quando dovrebbero per molte ragioni diverse. Alcuni di noi hanno paura di stare da soli, mentre altri si arrendono a quello che viene chiamato l’errore costo-effetto (“Ho già investito tanto tempo e fatica in questo rapporto, non posso gettare la spugna adesso”). Tuttavia, la maggior parte di noi ignora i segni di una relazione che sta per crollare, perché è più facile credere che tutto vada bene… finché non va proprio più.
Sapere esattamente quando si dovrebbe chiudere una relazione è un compito difficile, che dipende dalle persone coinvolte e dalla situazione in cui queste si trovano. Ci sono comunque prove abbastanza consistenti relative ai segni di rottura di un rapporto, che sono stati definiti “i quattro cavalieri dell’apocalisse del matrimonio “. Anche se in riferimento specifico al matrimonio, questi cavalieri si trovano anche nelle relazioni tra persone non sposate, e sono altrettanto distruttivi.
Primo Cavaliere: Critica
La critica è diversa dalla lamentela, e riguarda l’altro come persona più che le sue azioni o comportamenti problematici.
Ecco un esempio di lamentela:
“Vorrei davvero che mi aiutassi a lavare i piatti. È molto lavoro da fare da sola, e mentre tu ti rilassi sul divano a guardare la TV, io devo stare sveglia e pulire. Ci vorrebbe meno tempo se io e te facessimo le faccende insieme, o se tu prendessi il mio posto ogni tanto”.
Ecco un esempio di critica:
“Sei solo uno stronzo egoista. Non pensi mai a come mi sento o a tutto il lavoro che faccio per te. Vorrei davvero che per una volta pensassi a qualcun altro oltre a te stesso”.
La differenza è che il primo esempio riguarda un comportamento specifico, e il secondo il partner come persona.
Quando in una relazione ci sono delle critiche, non significa che siano necessariamente destinate a finire. Ogni tanto, quando siamo arrabbiati, possiamo ricorrere alle critiche; il grosso problema sorge quando la critica diventa onnipresente ed è l’unico modo per sollevare problemi con l’altro.
Se si critica costantemente il proprio partner, o se si ha la sensazione che il proprio partner lo stia facendo regolarmente, è solo questione di tempo prima che la critica si trasformi in qualcosa di ben peggiore: il disprezzo. La relazione potrebbe ancora essere recuperabile, ma il disprezzo è un brutto segno e dovrebbe farti riflettere sul fatto che andarsene potrebbe essere l’opzione migliore.
Secondo Cavaliere: disprezzo
In generale mostriamo disprezzo quando trattiamo gli altri con mancanza di rispetto: li offendiamo, usiamo il sarcasmo, li scimmiottiamo, alziamo gli occhi al cielo o li deridiamo. Li insultiamo o li ridicolizziamo. Lo scopo di questo comportamento è quello di sminuire l’altro, di farlo sentire privo di valore.
Se sei mai stato trattato con disprezzo, allora sai quanto possa far male. E trattare un partner con disprezzo dimostra che non si nutre rispetto nei suoi confronti, per i suoi sentimenti o per i suoi bisogni.
Quando il disprezzo si insinua in una relazione è una grande bandiera rossa: indica che i partner hanno smesso di rispettarsi l’un l’altro in qualità di compagni, e ora stanno solo cercando di affermare la proprio supremazia. Non c’è più traccia di molto amore o rispetto, e l’astio e il risentimento aumenteranno.
Se vieni trattato in questo modo c’è una buona probabilità che il tuo partner non tenga più a te. Se trattate il vostro partner con disprezzo chiedetevi perché restiate ancora con lui. Se non c’è più rispetto tra i partner ci sono poche possibilità che la relazione possa essere salvata.
Terzo Cavaliere: Atteggiamento difensivo
Stare sulla difensiva significa cercare di evitare la responsabilità delle proprie azioni. Possiamo essere sulla difensiva traslando la colpa a situazioni esterne, ma il più delle volte addossiamo la colpa al partner che chiede un’assunzione di responsabilità.
Ecco un esempio di reazione difensiva:
“Mi sembra che la nostra vita sessuale sia stata un po’ in fase di stallo ultimamente, e mi sembra che tu non si presti molta attenzione ai miei bisogni e desideri sessuali”.
“Beh, se tu non mi assillassi sempre con il lavare i piatti, forse vorrei fare sesso con te”.
L’essere sulla difensiva può accompagnarsi al disprezzo, come dimostra l’esempio precedente. Il secondo partner non dà ascolto alle preoccupazioni del primo, e cerca solo di scaricare la colpa sull’altro. Non vogliono essere responsabili della mancanza di attenzione nei confronti delle esigenze del partner.
In generale agli esseri umani non piace sentirsi dire che si sta facendo qualcosa di sbagliato o del male ad altre persone. Abbiamo la tendenza a voler pensare sempre bene di noi stessi, e conversazioni come questa minacciano la nostra autostima.
Tuttavia, essere in una relazione significa farsi strada tra i sentimenti, i bisogni, i desideri, i valori e le ambizioni di due persone; significa essere consapevoli che potremmo fare delle cose che possono ferire un’altra persona, anche senza volerlo.
Essere costantemente sulla difensiva in una relazione è un brutto segno. Significa che il partner sulla difensiva non è disposto ad analizzare il proprio comportamento e ad adattarlo per fermare qualsiasi cosa stia danneggiando l’altro. Significa che il partner sulla difensiva sta trattando l’altro come un semplice oggetto per soddisfare i suoi bisogni, e non una persona completa con bisogni, sentimenti ed idee proprie.
Se il vostro partner adotta costantemente un atteggiamento difensivo, o se voi reagite in modo difensivo ai suoi tentativi di discussione, allora forse è il momento di dare una bella occhiata da vicino alla vostra relazione. Potrebbe essere giunto il momento di porre fine alle cose.
Quarto Cavaliere: ostruzionismo
Quando l’ostruzionismo fa la sua comparsa in una relazione, la comunicazione si è essenzialmente interrotta. L’ostruzionismo si presenta in molte forme diverse: interruzione delle conversazioni, trattamento del silenzio, rinuncia, e assenza di risposte.
Questa è la sensazione che si prova quando si preferisce fare qualsiasi altra cosa piuttosto che intraprendere il dialogo. Si parla solo quando strettamente necessario, e ogni incursione in un territorio più vulnerabile viene affrontata in ritirata veloce o con il silenzio.
Quando una relazione ha raggiunto lo stadio di ostruzionismo, è molto difficile (anche se non impossibile) riprendersi. Dovrebbe comunque essere un segno molto forte che forse è il momento di andare avanti con la propria vita.
Si dovrebbe chiudere la relazione?
Fondamentalmente sei tu il miglior giudice della tua relazione e della tua situazione nello specifico. Considera che quando uno o più di questi comportamenti sono presenti in una relazione, è un segno che le cose potrebbero andare male molto rapidamente (e spesso così accade).
Naturalmente, con una valida terapia e con la volontà di lavorare sulla relazione, questi comportamenti possono essere interrotti e la relazione può essere ricucita. A volte, però, è meglio chiudere: solo voi potete prendere questa decisione.