L’essere eccessivamente occupati può impedire di vivere al meglio la propria vita

Quante volte avete iniziato la vostra giornata guardando una lunga lista di cose da fare, controllando numerose email, prevedendo i vari appuntamenti e doveri per la giornata, e chiedendovi come farete a fare tutto? Il nostro mondo è pieno di impegni e mai come adesso continua a mettere a dura prova il nostro tempo. Spesso ci destreggiamo tra responsabilità lavorative e domestiche, cercando di trovare il tempo per prenderci cura di noi stessi, e magari anche per divertirci una volta ogni tanto. Per quanto ci si possa lamentare di essere impegnati, sembra che non stiamo facendo niente per rallentare un po’ i nostri ritmi. Qual è l’attrattiva dell’essere così impegnati, e come può essere d’intralcio al vivere la nostra vita al meglio?

Spesso tendiamo a considerare l’essere occupati come un motivo di vanto o un modo per affermare uno status e un senso di proprio valore. Questa condotta tende ad avere un senso nella nostra società perché, per la maggior parte, è ancora piuttosto individualista e nessuno vuole sentirsi lasciato indietro. Siamo legati da vari contatti, e vogliamo non solo appartenere alle nostre società, ma anche sentirci importanti al loro interno, come se l’essere percepiti come importanti o necessari assicurasse dei migliori legami con gli altri.

Cosa pensiamo di noi stessi

Vivere nel mondo significa interagire con gli altri. Fin dalla più tenera età, mentre impariamo a conoscere il mondo e ad inserirci al suo interno, iniziamo a guardare a ciò che fanno gli altri come punto di riferimento.

Psychology Today spiega la teoria del confronto sociale come il “… determinare la nostra autostima sociale e personale in base a come ci confrontiamo con gli altri che percepiamo come in qualche modo migliori o peggiori”.

Mentre attraversiamo le varie fasi della vita ci guardiamo intorno e, non solo notiamo ciò che gli altri stanno facendo, ma vi diamo anche un valore e significato che poi usiamo per guardare a noi stessi e a ciò che stiamo facendo così da determinare la nostra posizione.

Grazie alle nostre osservazioni del mondo che ci circonda potremmo iniziare a notare degli schemi di ciò che sembra aiutare le persone ad ottenere cose come:

Status.

Legami.

Amore.

Valore.

Accettazione.

Ammirazione.

Potere.

Influenza.

Successo.

Realizzazione.

Quando notiamo questi schemi, è comune l’immagazzinare spontaneamente queste informazioni nel raccontare chi siamo, chi vogliamo essere, o chi crediamo di dover essere. I valori della società iniziano ad integrarsi con il nostro proprio sviluppo di valori, e tendono a guidare il nostro processo decisionale.

Se il nostro desiderio è quello di sentirci connessi, di avere successo, di essere accettati ed influenti, allora guarderemo e osserveremo cosa sembra funzionare per aiutare le persone a raggiungere questi obiettivi.

Nella nostra società, uno di quei modelli di comportamento che probabilmente noteremo potrebbe comprendere un qualcuno che è sempre in movimento, pieno di impegni, che si dirama in più direzioni contemporaneamente. Naturalmente, le nostre osservazioni ci dicono che questo è ciò che dovremmo fare anche noi se volessimo ottenere successo, contatti, accettazione e influenza.

Cosa pensano gli altri di noi

Come essere umano che interagisce con altri esseri umani, è giusto dire che tendiamo a prendere in considerazione ciò che gli altri pensino di noi. Ci guardiamo intorno osservando gli altri e diamo significato e valore al loro comportamento, supponendo che gli altri farebbero lo stesso con noi osservando il nostro comportamento e dando valore a ciò che ci vedono fare o non fare.

Impariamo che il modo in cui ci presentiamo nel mondo sembra avere importanza. Se abbiamo imparato, attraverso le nostre esperienze sociali, che certi modelli di comportamento, come l’essere straordinariamente impegnati e costantemente in movimento, ci portano ad avere successo, ad avere dei contatti, e ad essere accettati dagli altri, allora possiamo trovare utile l’avere dei comportamenti simili.

Un ricercatore e professore di Harvard ha studiato le neuroscienze della connessione umana, ed ha suggerito che il nostro bisogno di contatti è pari al nostro bisogno di cibo e acqua. Nel suo libro, Social, afferma che: “Pensiamo in modo intuitivo che il dolore sociale e fisico siano esperienze radicalmente diverse, ma il modo in cui il nostro cervello le tratta suggerisce che siano più simili di quanto possiamo immaginare”.

In altre parole, quando proviamo un dolore sociale, che può essere dovuto al sentirci giudicati o rifiutati, questo è altrettanto importante per mente, cuore, e corpo. Vogliamo evitare quel tipo di dolore, e quindi facciamo il possibile per evitare di doverlo provare.

L’essere impegnati può forse darci la certezza di aver ottenuto un posto sociale all’interno della nostra comunità. Ci sentiamo legati, connessi, e valorizzati, e presumiamo che le altre persone ci vedano alla stessa maniera mentre continuiamo a dare sfoggio del nostro essere eccessivamente occupati.

Tuttavia, il dolore del rifiuto o della disconnessione che cerchiamo di evitare potrebbe non compensare il dolore provato da mente e corpo mentre esaltiamo la nostra frenesia e il nostro costante essere in movimento.

L’essere impegnati vs l’essere produttivi

Molti di noi si sono trovati in situazioni in cui abbiamo passato la giornata sentendoci estremamente impegnati ed eccessivamente dediti al rispetto dei propri programmi e doveri, eppure, guardandoci indietro, non pensiamo di essere stati particolarmente produttivi.

L’essere impegnati e l’essere produttivi sono espressioni che possono spesso essere confuse l’una con l’altra. Tuttavia, essere produttivi significa molto di più che correre all’infinito e sentirsi sovraccarichi di impegni. L’essere produttivi è stato definito come “l’ottenere dei risultati, benefici, o profitti”. In sostanza, significa che abbiamo qualcosa da mostrare quale esito del nostro duro lavoro. L’essere impegnati ha a che fare con una quantità di tempo, mentre la produttività riguarda più il nostro uso del tempo.

Impatto sulla salute emotiva

Quando esaltiamo l’attività lavorativa, è probabile che ci si sovraccarichi eccessivamente di vari doveri, incarichi, impegni, e responsabilità.

Ci sono molti modi in cui questo stile di vita può avere un impatto sulla nostra salute emotiva, e ad esempio ci può far sentire:

Ansiosi.

Stressati.

Sopraffatti.

Inadeguati.

Tristi.

Frustrati.

Arrabbiati.

Soli.

Senza speranza.

Incompetenti.

In colpa.

Nei nostri tentativi di mantenere i contatti e di garantire un senso del proprio valore, essendo troppo occupati, finiamo per assumerci troppe responsabilità, e possiamo facilmente essere inondati da emozioni negative e persino sentirci isolati dagli altri.

Quando non siamo in grado di portare a termine dei compiti, o di adempiere adeguatamente ai molti doveri a cui ci siamo devoluti, possiamo sentirci in colpa e vergognarci di aver deluso gli altri o noi stessi. La realtà è che le nostre aspettative erano probabilmente irrealistiche e il portare tutto a termine con successo sarebbe stato impossibile.

Con il tempo, l’aver vissuto queste emozioni può farci sentire come se non potremo mai essere abbastanza. Le persone che esaltano l’essere sempre impegnati tendono a trovare l’autostima attraverso le proprie attività, prestazioni e raggiungimenti.

Potrebbe essere facile capire come questo ciclo di assunzione di troppe cose da fare, per poi non essere in grado di attenervisi adeguatamente, possa influenzare i nostri sentimenti inerenti al proprio valore e alla propria efficacia ed autostima. Se temiamo che anche gli altri ci vedano come incapaci, il nostro io sociale si sentirà minacciato, e il dolore stesso del rifiuto o del giudizio che stiamo cercando di evitare potrebbe trovare lo spazio per riuscire ad insinuarsi.

Impatto sulla salute fisica

Fare la spola tra un appuntamento e l’altro e il non avere tempo da perdere nel nostro programma ci fa diventare creativi nel modo in cui ci nutriamo, muoviamo, e riposiamo. In altre parole, finiamo per fare delle scelte sbagliate in tutti questi ambiti perché, o non abbiamo il tempo per fare delle scelte accurate, o il nostro serbatoio emotivo è a secco a causa della stanchezza; così facendo, il nostro processo decisionale impulsivo prenderà il sopravvento.

Mangiare in auto o cibi preconfezionati velocemente, saltare l’attività fisica, e dormire poco sono delle abitudini comuni alle persone che esaltano l’essere sempre impegnati. Il rischio di non essere in grado di tenere il passo o di non sentirsi socialmente utili è troppo grande e, di conseguenza, la nostra salute fisica e il nostro benessere mentale possono essere compromessi.

I modi in cui un eccessivo ritmo di impegni può avere un impatto sulla nostra salute fisica includono cose come:

Tensione muscolare/dolore.

Inquietudine.

Insonnia.

Mal di testa.

Infiammazioni.

Sistema immunitario compromesso.

Fatica.

Cambiamento del desiderio sessuale.

Problemi di digestione.

Malattie cardiovascolari.

Impatto sulle relazioni

Quando si è a corto di tempo, e già non si riesce a portare a termine con efficacia la moltitudine dei propri impegni, è comprensibile che anche i nostri rapporti ne risentano.

Come per altre cose, le relazioni hanno bisogno di tempo ed energie per continuare a crescere. Se si è spesso troppo occupati ed impegnati, è probabile che non si abbiano né il tempo né le energie necessarie da dedicare a coltivare i rapporti con gli altri.

Nel complesso, le relazioni possono essere abbastanza elastiche. Capiamo quando le persone sono impegnate e che può essere difficile trovare il tempo per chiacchierare o per entrare in contatto, soprattutto da adulti. Tuttavia, quando qualcuno è cronicamente impegnato può apparire, a chi gli sta intorno, come inavvicinabile, distaccato, e disinteressato.

Come descritto in molti tipi di terapia di coppia come la Terapia Focalizzata sulle Emozioni, ci sono tre componenti principali in relazioni sane e connesse: l’essere accessibili, reattivi, e coinvolti. Quando le nostre relazioni mancano di una di queste aree, è probabile che non ci sentiamo molto legati.

Gli orari eccessivamente lunghi e impegnativi non lasciano il tempo a contatti significativi. Nei nostri sforzi per preservare le relazioni, possiamo inviare un messaggio veloce o tentare di fare dei progetti. Con il tempo, specialmente quando i tentativi di incontrarsi saltano a causa di cambiamenti all’ultimo minuto, le persone possono sentirsi svalutate ed essere meno disposte a scendere a compromessi e a perdonare. Gli schemi di connessione interrotta fanno sì che le persone si sentano lontane e disinteressate al mantenere i contatti. I rapporti con gli amici, la famiglia, i coniugi, e persino i figli, possono essere influenzati dall’esaltazione dell’operosità.

Vantaggi di un cambiamento

Attuare un cambiamento nell’ambito delle proprie attività può offrirci migliore salute fisica, più tranquillità e felicità, e relazioni migliori e più legate. Avere tempo per gli altri e per noi stessi può offrirci quel senso di sicurezza, di valore e di connessione che un tempo cercavamo nell’essere costantemente impegnati.

Alcuni di questi benefici possono includere:

Miglioramento del sonno.

Diminuzione dell’ansia/depressione.

Relazioni sane.

Miglioramento della salute fisica.

Minor senso di sopraffazione.

Più ottimismo.

Opportunità per prendersi cura di sé.

Legami più profondi con i propri cari.

Passi che possono essere intrapresi

Esaminare la fonte della vostra autostima

Quando siamo eccessivamente impegnati e glorifichiamo l’idea dell’esserlo, spesso il nostro senso di autostima passa attraverso la lente dei nostri doveri e prestazioni, e degli elogi e riconoscimenti da parte degli altri.

La maggior parte delle persone può essere d’accordo sul fatto che queste cose ci facciano sentire bene sul momento, ma, nel complesso, non sembrano soddisfare il nostro senso di autostima in modo significativo e sostanziale. Questi sentimenti positivi non durano a lungo prima che ci si cominci a dire che non sono più sufficienti, per cui ci sentiamo spinti a passare all’attività o all’impegno successivo.

Mentre lavoriamo per cambiare intenzionalmente il modo in cui trascorriamo il nostro tempo, è utile riesaminare da dove provenga il nostro senso di autostima, e quanto bene abbia funzionato in passato. Prendetevi un momento per riflettere sui vostri valori fondamentali, e concedete a voi stessi di essere onesti su ciò che può avere un impatto più duraturo sulla vostra autostima in senso positivo. Un esempio potrebbe essere il realizzare che l’eccesso di autostima vi fa sentire esausti piuttosto che effettivamente valorizzati.

Nell’esplorare i vostri valori fondamentali potreste scoprire che passare del tempo con la famiglia vi offre un senso di legame e di valore più significativo, e quindi potreste scegliere di dedicarvi più tempo durante la settimana o il weekend.

Sfidate il vostroracconto

Il nostro racconto è ciò che tendiamo a dire a noi stessi su chi siamo, e su quali siano il nostro valore, le nostre capacità, i nostri obiettivi, e altre cose ancora. L’essere eccessivamente impegnati è di solito il risultato del nostro desiderio di sentirci degni, preziosi e connessi, ma può finire per farci sentire isolati, esausti, ed inadeguati.

Quando si iniziano a fare dei cambiamenti dei propri programmi e si creano dei limiti più sani riguardanti il proprio tempo, si può avere la necessità di sfidare il vecchio racconto di sé che dice che non si è abbastanza se non si sta facendo continuamente qualcosa. Può sembrare innaturale rallentare un po’, e farvi sentire vulnerabili. Concedetevi l’opportunità di mettere in discussione il vostro vecchio racconto e di aggiornarlo con una visione più sana di voi stessi, del vostro valore e dei vostri obiettivi.

Create dei confini

Le persone che glorificano l’essere sempre impegnati sono cronicamente piene di occupazioni e tendono ad avere difficoltà nello stabilire dei limiti con gli altri e ad essere decisi. Quando si impara a dire no a progetti, compiti, e appuntamenti eccessivi, si può temere il modo in cui le persone reagiscano, soprattutto se non abituate a sentirti dire di no.

Ricordate a voi stessi il perché stiate assumendo il controllo del vostro tempo, e tenete a mente una visione di insieme della situazione. Gestire il proprio tempo e liberarsi di un’eccessiva frenesia è probabilmente il modo per comunicare con amici e famiglia, per prendersi cura della propria salute fisica, e per vivere con più tranquillità e felicità. Ricordatevi di queste cose mentre decidete dove porre dei limiti. Non si tratta tanto di dire di no alla persona che vi sta di fronte, quanto di dire sì a voi stessi e alle persone che significano di più per voi.