Ma cos’è l’allergia al glutine?
È abbastanza comune al giorno d’oggi sentire persone che nei ristoranti e nei negozi dicono di avere una “allergia al glutine” e quindi di avere bisogno di prodotti senza glutine. Il problema è che in realtà non esiste un’allergia al glutine: la scienza medica non usa questo termine e la maggior parte delle reazioni non sono comunque di tipo allergico.
Cosa intendono le persone quando dicono di essere allergiche al glutine? Beh, probabilmente usano il termine come abbreviazione di una delle condizioni mediche riconosciute che comportano reazioni del sistema immunitario al glutine. Ecco le cinque condizioni (più un termine che è stato usato in modo intercambiabile con alcuni degli altri) che si adattano alla situazione:
Celiachia
Questa può essere la forma più conosciuta di “allergia al glutine”, anche se sicuramente non è un’allergia. La celiachia (talvolta chiamata anche “sprue celiaca”) è un grave disturbo autoimmune per il quale l’unico trattamento attuale è evitare alimenti contenenti glutine.
Quando si è affetti da celiachia e si consuma glutine (una proteina che si trova nel grano, nell’orzo e nella segale), questo fa sì che il sistema immunitario attacchi il rivestimento dell’intestino tenue, distruggendolo in un processo noto come atrofia villosa. Questa condizione spesso causa sintomi nel sistema digerente, ma può colpire anche altre parti del corpo. Quasi l’1% degli americani ha la celiachia.
Sensibilità al glutine non celiaca
La sensibilità al glutine, nota anche come “sensibilità al glutine non celiaca”, è la nuova arrivata tra le condizioni legate al consumo di glutine: quando una persona che non ha la celiachia dice di avere una “allergia al glutine”, è molto probabile che voglia dire che ha una sensibilità al glutine non celiaca.
La celiachia e la sensibilità al glutine non sono la stessa cosa. La scienza medica ha appena cominciato a riconoscere che alcune persone che sviluppano sintomi sgradevoli quando consumano cibi che contengono glutine, non hanno la celiachia. Spesso si tratta di condizioni che posso imitare da vicino questa patologia, rendendo una diagnosi accurata quasi una sfida.
Al momento non esiste un metodo certo per diagnosticare la sensibilità al glutine non celiaca (anche se i ricercatori ci stanno lavorando). Non c’è nemmeno un modo accurato per sapere quante persone sono soggette a sensibilità al glutine. Una volta che gli scienziati avranno trovato il modo migliore per diagnosticare la condizione, alcuni esperti ritengono che il numero di persone affetti da questa forma di “allergia al glutine” sovrasterà quelle affette da celiachia.
Anche in questo caso, come per la celiachia, l’unico trattamento disponibile allo stato attuale è quello di evitare completamente l’assunzione di glutine.
Intolleranza al glutine
Questo è il termine che viene usato in modo intercambiabile con alcuni degli altri. Una volta si era soliti dire di avere una “intolleranza al glutine” quando il risultato negativo al test per la celiachia risultava negativo, ma si aveva comunque la certezza non poter mangiare cibi contenenti glutine. “Sono intollerante al glutine – non posso mangiare glutine”, questa era la frase più utilizzata, e la categoria dell’ “intolleranza al glutine” è cresciuta esponenzialmente (e naturalmente nelle ricerche su Google).
In alcuni casi, il termine è stato usato per diagnosticare la “celiachia” (e naturalmente per indicare un’ “allergia al glutine”), e questo non ha fatto altro che rendere le cose più confuse. Ma la tendenza attuale di ricercatori e medici, per tutte quelle persone che non sono affette da celiachia, ma che soffrono di sintomi legati all’assunzione di glutine, sta andando verso un utilizzo sempre più costante della categoria relativa alla “sensibilità al glutine non celiaca” invece di “intolleranza al glutine”. Per questo motivo quest’ultima col tempo passerà completamente in disuso.
Dermatite erpetiforme
Nota anche come “eruzione cutanea da glutine”. La dermatite erpetiforme è un’eruzione cutanea rossa, incredibilmente pruriginosa, che si verifica quando si mangia il glutine. Molte persone associano l’eruzione cutanea alle allergie ed è per questo che la si fa rientrare nella lista delle forme di “allergia al glutine”, anche se di fatto non si tratta di una vera allergia. Come la celiachia, la dermatite erpetiforme è di natura autoimmune (e indica un attacco del proprio sistema immunitario in risposta all’ingestione di glutine).
Se si ottiene una diagnosi di dermatite erpetiforme più esami del sangue positivi per la celiachia, si è considerati affetti anche da celiachia. In ogni caso la semplice diagnosi di dermatite erpetiforme non implica l’eliminazione del glutine dalla propria dieta per tenere sotto controllo l’eruzione cutanea.
Atassia da glutine
L’atassia da glutine, una condizione autoimmune, comporta un attacco del sistema immunitario al cervello e al sistema neurologico in risposta al consumo di alimenti contenenti glutine – roba piuttosto spaventosa. Fortunatamente l’atassia glutinica è abbastanza rara (anche se può essere in crescita nella prevalenza), ma rientra nell’ambito delle “allergie al glutine”.
Le persone con atassia da glutine devono seguire la dieta senza glutine per evitare ulteriori danni neurologici.
Allergia al grano
L’allergia al grano è in realtà una vera e propria allergia, ma nonostante alcuni la chiamino “allergia al glutine”, la reazione allergica coinvolge in realtà più componenti del grano e quindi non soltanto la proteina del glutine. L’allergia è più comune nei bambini che negli adulti.
Le persone allergiche al grano devono evitare quel cereale, ma di solito possono mangiare orzo e segale, gli altri due cereali contenenti glutine.
Allora, di quale allergia si tratta?
Come potete vedere, una persona che riferisce di avere un’allergia al glutine in realtà può avere una qualsiasi combinazione di condizioni diverse. Tuttavia, c’è un fattore unificante in tutte e cinque queste manifestazioni di allergia al glutine: il trattamento consiste generalmente nell’evitare gli alimenti che contengono grano.