Le cellule, come quelle del corpo umano, hanno bisogno di un modo per interagire e comunicare con sostanze come gli ormoni, i farmaci o anche la luce del sole. È qui che entrano in gioco i recettori cellulari.
Un recettore è una molecola proteica in una cellula o sulla superficie di una cellula a cui una sostanza (come un ormone, un farmaco o un antigene) può legarsi, causando un cambiamento nell’attività di quella particolare cellula.
Per farvi capire meglio: un recettore è come un lucchetto, mentre la sostanza che vi si lega è la chiave di quella serratura. Solo le sostanze che si legano al “lucchetto” del recettore possono legarsi ad un determinato recettore.
Le sostanze che si legano ai recettori sulle cellule possono comandare alla cellula di produrre una particolare sostanza (come ad esempio un ormone che vi fa sentire pieni dopo un pasto abbondante), di dividersi più velocemente (magari aggiungendo cellule muscolari dopo l’esercizio fisico) o anche di morire (i farmaci chemioterapici che si legano ai recettori delle cellule tumorali possono segnalare a quelle cellule tumorali di autodistruggersi).
I recettori delle cellule svolgono lavori diversi a seconda di dove sono posizionati, per questo motivo ci sono centinaia di tipi diversi di recettori. La maggior parte di essi risponde a sostanze chimiche come ormoni, farmaci o allergeni, mentre alcuni rispondono anche alla pressione o alla luce (il corpo produce la vitamina D, “l’ormone del sole”, quando la luce del sole colpisce direttamente la pelle).
In alcuni casi, se una cellula non ha il recettore giusto per una particolare sostanza, allora quella sostanza non influisce sulla cellula.
Per esempio, la leptina è l’ormone che vi fa sentire sazi dopo aver consumato un pasto abbondante. Le cellule che non hanno recettori per la leptina non risponderanno a quell’ormone, ma le cellule che hanno recettori per la leptina risponderanno ad esso, inibendo il rilascio di altri ormoni che vi faranno venire voglia di mangiare di più.
Per saperne di più su come funzionano i recettori
I recettori possono avere sia un ruolo positivo che negativo all’interno del corpo umano.
Nella celiachia, per esempio, i recettori su specifiche cellule del sistema immunitario fungono da “lucchetti” e i frammenti della proteina del glutine fungono da “chiavi”, innescando uno dei caratteristici danni intestinali della celiachia noto come atrofia dei villi.
Alcuni recettori cellulari sembrano anche avere un ruolo nel causare danni in altre malattie autoimmuni. In una malattia autoimmune, il sistema immunitario può attivarsi per sbaglio e danneggiare alcune cellule del corpo. La celiachia è una malattia autoimmune.
Ma nell’alta pressione sanguigna, i farmaci possono entrare come chiavi nei recettori cellulari che altrimenti si adatterebbero a un ormone che aumenta la pressione sanguigna. Questi farmaci, noti come “bloccanti dell’angiotensina” perché bloccano l’angiotensina, l’ormone che aumenta la pressione sanguigna, possono aiutare a controllare la pressione sanguigna impedendo all’angiotensina di segnalare alle cellule di aumentare la pressione sanguigna.