Il monk fruit (frutto del monaco) è diventato celebre come dolcificante alternativo. Chiamato anche luo han guo, il monk fruit è un piccolo melone verde che è stato coltivato per secoli dai monaci buddisti luóhàn(da cui deriva il nome del frutto). A meno che non si viva in una regione sub-tropicale vicino alle montagne (il frutto è originario della Cina meridionale e della Thailandia settentrionale), è altamente improbabile che il frutto arrivi fresco nella vostra località. Gran parte del monk fruit presente nel mondo viene ancora coltivata nella sua zona d’origine, e il frutto tende a degradarsi rapidamente dopo la raccolta.
Per rendere il monk fruit un dolcificante, prima di tutto se ne eliminano buccia e semi. Il frutto viene poi schiacciato e ne viene raccolto il succo. Infine, il succo viene essiccato e trasformato in polvere concentrata.
Dati nutrizionali del monk fruit
Le seguenti informazioni nutrizionali sono fornite dall’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America) in rapporto ad 1 bustina (0,8 g) di dolcificante al frutto del monaco in polvere.
Calorie: 0
Grassi: 0 g
Sodio: 0 g
Carboidrati: 0,8 g
Fibre: 0 g
Zuccheri: 0 g
Proteine: 0 g
Carboidrati
Fondamentalmente, la polvere di monk fruit è interamente composta da carboidrati, ma il tipo di zuccheri che contiene non comporta un aumento dei livelli di glucosio nel sangue.
Grassi
Il dolcificante al monk fruit è privo di grassi.
Proteine
Il dolcificante al monk fruit non fornisce alcuna proteina.
Vitamine e minerali
Sebbene il monk fruit contenga delle vitamine, come la vitamina C, il suo consumo come sostituto dello zucchero non fornisce micronutrienti.
Benefici per la salute
Il frutto del monaco contiene gli stessi zuccheri naturali che molti altri frutti contengono, ovvero principalmente fruttosio e glucosio. Tuttavia, la sua dolcezza intensa in realtà proviene da un composto diverso, un tipo di glucoside chiamato mogroside. Glicoside è solo un altro nome per indicare un tipo di composto di zuccheri semplici. I mogrosidi sono un antiossidante unico estratto dal glicoside del monk fruit.
Non influisce sugli zuccheri nel sangue
Dal momento che il dolcificante al monk fruit non contiene né calorie né zuccheri, non comporterà un aumento dei livelli di zuccheri presenti nel sangue. Tuttavia, quando si scelgono dei prodotti a base di frutto del monaco, assicuratevi di controllare l’etichetta degli ingredienti: molti prodotti e miscele di dolcificanti possono ancora contenere degli zuccheri o degli altri ingredienti che possono influenzare la glicemia.
Può avere effetti curativi nei pazienti affetti da cancro
Uno studio pubblicato sulla rivista Oncogenesis nel 2016 ha riportato che, quando il mogroside V ottenuto dal frutto di monaco è stato somministrato sia in vitro che in vivo in modelli di tumore pancreatico, ha promosso l’apoptosi delle cellule tumorali (ovvero la morte cellulare) e quindi un “arresto del ciclo cellulare” possibilmente attraverso l’interruzione della comunicazione delle cellule tumorali.
Inoltre, uno studio del 2011 pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry ha suggerito che le proprietà antinfiammatorie della Momordica grosvenori, un’altra variante del monk fruit, abbiano effetti antitumorali e antidiabetici.
Può promuovere una perdita di peso
Nonostante il suo gusto super dolce, il corpo metabolizza il monk fruit in modo diverso rispetto allo zucchero tradizionale. La ricerca ha dimostrato che l’uso di dolcificanti a basso contenuto calorico porti ad una moderata perdita di peso, ma questi studi non si sono concentrati specificamente sul tipo a base di frutto del monaco.
Proprietà antinfiammatorie
La stessa sostanza che conferisce al monk fruit la sua dolcezza è quella che possiede le sue proprietà antinfiammatorie. I mogrosidi del monk fruit sono promettenti per inibire la crescita delle cellule dannose e prevenire le malattie croniche.
Allergie
Come per qualsiasi alimento, c’è un rischio di allergia anche per il frutto del monaco, ma la mancanza di proteine nel suo dolcificante lo rende improbabile. Tuttavia, sono stati segnalati dei casi di allergia ad un altro sostituto naturale dello zucchero, la stevia.
Effetti collaterali
Attualmente non sono noti effetti collaterali del monk fruit o del suo estratto. Il frutto è nella lista delle sostanze “generalmente riconosciute come sicure” (GRAS) della Food and Drug Administration americana. È considerato sicuro per tutti, anche per donne incinte e bambini.
Uno studio condotto su animali che ha analizzato gli effetti del monk fruit sul corpo non ha evidenziato alcun effetto tossico. In occasione di questo studio ai soggetti sono state somministrate delle grandi quantità di estratto di luo han guo (maggiori a quanto si potrebbe probabilmente consumare con dei prodotti a base di esso), e non sono stati notati effetti collaterali.
Tuttavia, poiché il monk fruit è n prodotto relativamente nuovo agli scaffali dei negozi di alimentari, non vi è alcuna ricerca sugli effetti dell’uso a lungo termine del frutto o dei prodotti a base di esso. In più, come per tutti i prodotti che consumate, assicuratevi di monitorare la vostra reazione individuale al dolcificante al frutto del monaco; se si dovesse verificare una reazione avversa, probabilmente è meglio smettiate di usare questo prodotto.
Varietà
In generale il monk fruit viene venduto in polvere come lo zucchero; si può anche trovare in forma liquida, a volte combinato con la stevia o con alcoli derivati da zuccheri. Eccovi i confronti tra il dolcificante al monk fruit ed altri sostituti dello zucchero.
Monk fruit vs zucchero
L’estratto di monk fruit può essere da 150 a 250 volte più dolce dello zucchero da tavola, ma ha zero calorie, non aumenta la glicemia, fornisce antiossidanti e può contribuire ad una perdita di peso.
Monk fruit vs altro dolcificante
La maggior parte dei sostituti dello zucchero non nutritivi, come sucralosio, aspartame, saccarina e acesulfame-potassio, possono causare degli effetti collaterali come gas, gonfiore o reazioni allergiche. Non sono noti effetti collaterali connessi all’uso del monk fruit.
Monk fruit vs alcoli derivati da zuccheri
Molte persone preferiscono gli alcoli derivati da zuccheri ai dolcificanti non nutritivi perché sembrano più “naturali”. Gli alcoli di zucchero più comuni sono lo xilitolo, il sorbitolo, il maltitolo e l’eritritolo. Anche se sono dei composti organici derivati dagli zuccheri, molti alcoli di zucchero causano gli stessi problemi digestivi dei dolcificanti non nutritivi.
Monk fruit vs stevia
La stevia possiede molti degli stessi benefici del monk fruit: zero calorie, carboidrati e zuccheri. Le foglie di stevia contengono sostanze note come glicosidi steviolici, che si stima siano da 200 a 400 volte più dolci dello zucchero da tavola.
Le principali differenze tra la stevia e il monk fruit riguardano il loro costo e la disponibilità. I dolcificanti di stevia sono in genere più disponibili e meno costosi dei dolcificanti al monk fruit, poiché quest’ultimo è più difficile da reperire.
Conservazione e sicurezza alimentare
Leggete sempre le etichette delle confezioni per conferma, ma di solito potete conservare la polvere di monk fruit nel sacchetto richiudibile originale (spesso in frigorifero).
Come prepararlo
Il frutto del monaco viene utilizzato principalmente come dolcificante alternativo. È possibile aggiungere il suo estratto o una miscela dolcificante a quasi tutto, tra cui:
Caffè.
Tè caldo o freddo.
Salse.
Frullati.
Dolci.
Yogurt.
Porridge.
Al momento della preparazione utilizzate una dose di monk fruit pari alla metà dello zucchero previsto dalla vostra ricetta così da poter ottenere i risultati migliori.