Non accade di rado che le persone celiache segnalino di avere problemi alla cistifellea. A quanto pare, il legame tra celiachia e cistifellea è reale: diversi studi hanno collegato la celiachia ad alcuni tipi di malattie della colecisti.

Tuttavia, vi sono delle opinioni discordanti sul fatto che le persone affette da celiachia siano effettivamente a più alto rischio per il tipo più comune di malattie della colecisti: i calcoli biliari. Questa comune e dolorosa condizione digestiva colpisce molte persone affette anche da celiachia, ma non ci sono molte prove che indichino che i celiaci siano più a rischio di calcoli biliari rispetto agli altri.

Tuttavia, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che il tipo di danno intestinale che si verifica in coloro che sono affetti da celiachia potrebbe portare ad una cosiddetta “cistifellea pigra”, che a sua volta potrebbe condurre alla formazione di un certo tipo di calcoli biliari.

Continuate a leggere per scoprire i dettagli su come la celiachia possa potenzialmente influire sulla vostra cistifellea e sui rischi dello sviluppo di una malattia della colecisti.

Come la cistifellea aiuta la digestione

La cistifellea è un piccolo organo a forma di pera che si trova appena sotto il fegato sul lato destro, al di sotto della gabbia toracica. È fondamentalmente un contenitore di stoccaggio: il suo scopo è quello di raccogliere gli enzimi digestivi (la bile) dal fegato e trattenerli fino a quando non saranno necessari per aiutare a digerire il cibo. In seguito, la cistifellea si contrae e rilascia gli enzimi immagazzinati nell’intestino tenue, dove avviene la digestione vera e propria.

Quando la cistifellea funziona correttamente, non sarete neanche consci del suo lavoro. Tuttavia, purtroppo, ci sono diversi modi per cui la cistifellea può funzionare male e causare problemi.

Problemi comuni alla cistifellea

Il problema più comune che le persone sperimentano con la cistifellea è lo sviluppo dei calcoli biliari. In alcune persone, dei piccoli calcoli si formano nella bile e possono causare dolore e infiammazioni significative. Non è chiaro il motivo per cui questo accada, ma le possibili ragioni includono l’eccesso di colesterolo o di bilirubina (una sostanza chimica gialla prodotta dal corpo quando scompone i globuli rossi) nella bile.

Ci sono due diversi tipi di calcoli biliari: i calcoli biliari di colesterolo, che sono i più comuni, e i calcoli biliari pigmentati, che sono meno comuni e si sviluppano quando la bile contiene troppa bilirubina. I calcoli biliari si possono anche sviluppare quando la cistifellea non si svuota correttamente.

Non tutti coloro che hanno i calcoli biliari presentano dei sintomi. I sintomi possono includere nausea e vomito, e forti dolori nella parte destra superiore dell’addome che possono migrare verso la spalla e la parte superiore destra della schiena. I sintomi possono durare solo pochi minuti o possono continuare per diverse ore. La bile immagazzinata nella cistifellea aiuta a digerire i grassi della vostra dieta, e quindi potreste avere un “attacco” a seguito di un pasto particolarmente ricco o grasso nel momento in cui la cistifellea tenta di contrarsi.

Se avete i calcoli biliari (soprattutto se stanno bloccando il dotto in cui la bile si svuota nel vostro intestino tenue) la vostra cistifellea può infiammarsi. Questa condizione è nota come colecistite.

I sintomi della colecistite includono dolore (spesso forte) sul lato destro dell’addome, appena sotto la gabbia toracica, nausea e vomito, e febbre. Il più delle volte, questi sintomi si manifestano entro un’ora o due da un pasto abbondante. I pasti che contengono molti grassi possono scatenare questi sintomi.

Una colecistite grave può portare a una brutta infezione della cistifellea e persino causare lo strappo o lo scoppio della cistifellea. Se il vostro medico vi diagnostica la colecistite, avrete bisogno di antibiotici per tenere sotto controllo l’infezione, e potreste anche essere ricoverati in ospedale.

Se soffrite di più di uno sporadico attacco di colecistite, il vostro medico vi indicherà le vostre opzioni. Molte persone che soffrono di colecistite ricorrente richiedono l’asportazione della cistifellea.

Come la celiachia può essere collegata alla cistifellea

La celiachia fa sì che il rivestimento dell’intestino tenue si eroda in un processo chiamato atrofia villosa. Probabilmente sapete già che la celiachia non colpisce solo il tratto digestivo: i suoi sintomi possono avere un impatto sul sistema nervoso, sulla fertilità, sulle articolazioni e persino sulla pelle.

Dato che gli impatti della celiachia sono così ampi, non sorprende che questa malattia possa essere collegata anche a problemi alla cistifellea. Infatti, è abbastanza comune che le persone affette da celiachia abbiano subito la rimozione della cistifellea prima o dopo la diagnosi. Alcune persone affermano di credere che la loro celiachia sia stata scatenata dall’asportazione della cistifellea, ma è ovviamente impossibile confermare cosa possa aver causato la celiachia.

Studi condotti su persone celiache, ma che non seguivano ancora una dieta senza glutine, hanno riscontrato problemi di svuotamento della cistifellea dopo un pasto grasso. Questo problema può rendere la persona più suscettibile a sviluppare i calcoli biliari a base di colesterolo.

Dei ricercatori italiani hanno studiato 19 persone affette da celiachia che non seguivano ancora una dieta senza glutine e hanno scoperto che le loro cistifellee si svuotavano più lentamente rispetto a quelle delle persone che non erano celiache. I ricercatori hanno poi studiato la funzione della cistifellea nelle stesse persone una volta adottata una dieta senza glutine e hanno scoperto che lo svuotamento della cistifellea era tornato normale.

Tuttavia, lo stesso studio ha anche scoperto che il cibo si muoveva più lentamente attraverso l’intestino tenue nelle persone affette da celiachia rispetto alle altre, indipendentemente dal fatto che seguissero o meno una dieta senza glutine.

La celiachia aumenta il rischio di calcoli biliari?

I ricercatori di uno studio pubblicato sull’European Journal of Clinical Investigation hanno ipotizzato che la celiachia potrebbe abbassare i livelli di un ormone che segnala alla cistifellea di rilasciare la bile, aumentando così il rischio di formazione di calcoli biliari di colesterolo.

Tale ormone, noto come colecistochinina, è prodotto dal rivestimento dell’intestino tenue, che viene danneggiato quando si ha la celiachia. Meno colecistochinina potrebbe significare che la cistifellea non funzioni bene come dovrebbe (rendendola “pigra”), il che a sua volta potrebbe comportare la formazione di quei calcoli biliari di colesterolo. Tuttavia, questa teoria non è stata ancora sostenuta dalla ricerca.

Sia la celiachia che i calcoli biliari sono più comuni nelle donne che negli uomini. Alle donne viene diagnosticata la celiachia quasi il doppio delle volte rispetto agli uomini. Allo stesso modo, le donne nei loro anni fertili hanno quasi il doppio delle probabilità di ricevere una diagnosi di calcoli biliari rispetto agli uomini, anche se la differenza tra i generi si riduce in età anziana.  Tuttavia, il fatto che la celiachia e i calcoli biliari siano più comuni nelle donne che negli uomini non significa necessariamente che le due condizioni siano correlate. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se la celiachia sia effettivamente un fattore di rischio per i calcoli biliari.

Collegamento con la malattia dei dotti biliari

La celiachia colpisce il fegato, che è responsabile della formazione della bile immagazzinata dalla cistifellea. Ad esempio, la celiachia è legata a esiti anomali di test epatici e a una forma di malattia epatica chiamata epatite autoimmune, per la quale il sistema immunitario attacca il fegato. In diversi casi segnalati, una diagnosi di celiachia e il successivo passaggio alla dieta senza glutine hanno riparato i danni al fegato in persone che in precedenza erano candidate a un trapianto di questo organo.

La celiachia può anche essere associata a una condizione chiamata colangite sclerosante primaria, una condizione cronica che comporta un danno graduale ai dotti che trasportano la bile dal fegato alla cistifellea.

I ricercatori del World Journal of Gastroenterology affermano che la colangite sclerosante primaria può condividere alcuni fattori genetici comuni con la celiachia, il che può eventualmente spiegare il potenziale legame tra le due condizioni. Tuttavia, secondo i ricercatori, non ci sono prove che una dieta senza glutine possa invertire questo tipo di danno ai dotti biliari.

Conclusioni

La digestione è un processo complicato e la cistifellea vi gioca un ruolo importante. Tuttavia, non avete bisogno della vostra cistifellea, quindi, se il vostro medico vi consiglia di rimuoverla a causa di una malattia della colecisti, non dovreste preoccuparvi di accettare questo intervento.

Alcuni medici raccomandano alle persone a cui è stata appena diagnosticata la celiachia di sottoporsi a un test che utilizza gli ultrasuoni per determinare se la cistifellea funzioni correttamente e se al suo interno vi sia il cosiddetto “fango”, il precursore dei calcoli biliari. Tuttavia, non tutti i medici concordano sul fatto che questo test sia necessario. Se vi è stata diagnosticata la presenza di calcoli biliari in passato, potreste voler considerare la possibilità di discuterne con il vostro medico.

Dopo un intervento chirurgico alla cistifellea, alcune persone devono adottare temporaneamente una dieta speciale a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di fibre, necessaria finché il loro sistema digestivo non si sarà adattato all’assenza di questo organo. Se siete celiaci ed avete in programma l’asportazione della cistifellea, dovreste parlare con il vostro medico di quali alimenti mangiare durante la convalescenza. 

Non tutti gli integratori di fibre sono senza glutine, ma molti alimenti naturalmente senza glutine contengono molte fibre. Se avete bisogno di aiuto per pianificare i vostri pasti, chiedete al vostro medico di indirizzarvi ad un dietologo specializzato nelle diete senza glutine.